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Ieri è intervenuto Gerry Scotti: «IL mio divorzio peccato originale»

«Vorrei fare la comunione
alle nozze di mia figlia»

Pippo Baudo, cattolico 2 volte divorziato, interviene nel dibattito sull’apertura ai divorziati da parte della Chiesa

Pippo Baudo con la figlia Tiziana
Pippo Baudo con la figlia Tiziana
Caro direttore,
ho sempre apprezzato il pensiero del cardinale Carlo Maria Martini, che considero illuminato e moderno. La sua apertura ai divorziati, quindi, non può che sorprendermi favorevolmente. E se la Chiesa decidesse di fare propria questa istanza sarebbe un bel passo avanti per quanti, come me, hanno vissuto «nel peccato» secondo il codice canonico, ma sono rimasti nel loro intimo credenti e praticanti. Io la comunione non la faccio più da molti anni: poiché sono un personaggio molto noto, non so mai come potrebbe reagire il prete in chiesa, riconoscendomi, o se magari qualcuno dei fedeli possa restarne turbato o offeso. A fine maggio, però, si sposa mia figlia Tiziana. Sarà un matrimonio cattolico, la qual cosa mi fa molto piacere. E confesso che mi avrebbe reso felice l’idea di partecipare anche attraverso il rito eucaristico. Invece ne sono escluso. Sono cattolico di nascita.

Non molto tempo fa mi trovavo a una messa e quando ho visto il prete che distribuiva la comunione mentre tutti gli si avvicinavano, ho avuto un pensiero: perché a me no?

Sinceramente non trovo giustificazione. Quando ero sposato con Katia Ricciarelli ho subito atteggiamenti molto duri da parte della Chiesa. Onestamente non ho mai pensato di far annullare il mio primo matrimonio, per due motivi: non mi piacciono questi ricorsi alla Sacra Rota agevolati dal fatto di essere benestanti; e poi non ho mai voluto cancellare, come se non fosse mai esistita, una unione dalla quale è nata mia figlia. La Chiesa si sta trovando a vivere un momento difficilissimo, il mondo sta cambiando in modo drammatico, e credo che la sua evoluzione ortodossa le stia nuocendo.

Per tutti questi motivi che le ho spiegato, sono felice che l’apertura ai divorziati sia arrivata proprio dal cardinale Martini. Sono un ammiratore del suo apostolato, trovo che sia un cardinale uomo, vero interprete del proprio tempo. Un rappresentante della Chiesa, ma con il termometro sulla società. Emana serenità e forza, la forza dei suoi grandi pensieri.

Insomma, spero davvero che la sua richiesta venga ascoltata.

Pippo Baudo
22 maggio 2009

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